Soundpainting - Liberi di essere

Alla base dell’attività musicale vi è l’adozione, come prassi e teoria di produzione musicale, del protocollo di segnali elaborato a partire dagli anni ‘70 dal compositore newyorkese Walter Thompson e denominato “Soundpainting”. Tale linguaggio, organizzato sulla base di indicazioni gestuali, consente a un direttore di coordinare e condurre la produzione musicale dei musicisti ma potenzialmente anche danzatori, pittori, scultori, poeti e performer. Attraverso il Soundpainting è possibile elaborare delle composizioni istantanee in cui al rigore dei codici utilizzati corrisponde una forte immediatezza, riconducibile all’ampio margine di libertà lasciato ai partecipanti. L’attività è aperta a tutti anche a chi non ha ancora competenze tecnico/strumentali avanzate. La performance è unica perché improvvisata e globale, poiché tende a mescolare tutte le forme d’arte possibili. Oltre ad essere un formidabile strumento pedagogico, il soundpainting rappresenta uno stimolo per la creatività tanto del direttore quanto dei musicisti e degli altri artisti coinvolti nell’esecuzione.